mercoledì 26 febbraio 2020

Bombe sulla Superba 1940-45 1a

TEMA: S
Bombe sulla Superba     di SteGat









1940
Il primo bombardamento subito dalla Nostra città avvenne il giorno dopo la tragica dichiarazione
di guerra di Benito Mussolini il 10 giugno 1940.







La notte fra l’11 e il 12 giugno, una mezza dozzina di bimotori inglesi Whitley lascia cadere su
Genova circa 5 tonnellate di bombe, provocando poche decine di morti e feriti e danni
trascurabili.
La sera successiva, 13 giugno fu la volta dei Francesi:
otto bimotori francesi Lioré et Olivier LeO 451 attaccarono con poco successo i depositi di nafta
di Vado Ligure.
La sera stessa partirono da Tolone le navi della 3a Squadra navale francese comandate dal
La sera stessa partirono da Tolone le navi della 3a Squadra navale francese comandate dal
Ammiraglio Émile Duplat, erano dirette verso gli stabilimenti industriali di Genova e Savona.
Un primo gruppo attacca, mentre un secondo inizia la sua azione contro il tratto di costa fra
Arenzano e Genova Sestri Ponente.
Qui la reazione italiana è più efficace, la Batteria Mameli spara 54 colpi con le sue artiglieria da
152, colpendo il cacciatorpediniere Albatros nel locale caldaie di poppa e causando 12 morti.
Aprono il fuoco anche i due pontoni armati ormeggiati in porto.
Il primo, ormeggiato a Sampierdarena, spara due colpi con la sua torre binata da 381/40, mentre il
secondo spara un solo colpo da 190 mm.
L'unica imbarcazione della Regia Marina a prendere parte alla difesa della città è la vecchia
torpediniera Calatafimi, che stava scortando nella zona una posamine, comandata dal tenente di
vascello Giuseppe Brignole, la quale si avvicina alla squadra francese protetta dalla foschia e
lancia alcuni siluri poco prima che le navi nemiche si ritirassero, senza peraltro colpire alcun
obiettivo.
A Savona i morti furono 6 e i feriti 22. Morti e feriti si ebbero, ma in numero minore, anche a
Vado-Zinola, mentre per la città i danni materiali furono contenuti.
Ancor più limitate furono le perdite fra i civili e fra le strutture a Genova, ma l'azione francese
ebbe un'importante ripercussione sul morale degli abitanti e soprattutto sui vertici militari italiani.
Di fronte al coraggio dei MAS e della Calatafimi, le difese liguri si dimostrarono inefficaci. Le
batterie dimostrarono la limitatezza dei loro calibri contro un bombardamento navale e fu
evidenziata la pessima reattività dell'apparato militare a provvedere nella difesa delle città.
La flotta francese riuscì infatti ad avvicinarsi indisturbata ed a allontanarsi altrettanto indisturbata,
grazie alla mancanza di ogni attività di ricognizione e alla scarsa reattività da parte della Regia
Aeronautica e della Regia Marina, che non riuscirono ad intercettare successivamente la flotta.

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