TEMA: S
1941
L’impresa francese del giugno 1940 fu ripetuta con mezzi molto maggiori il 9 febbraio 1941 dalla
Royal Navy.
Una squadra britannica (due navi da battaglia, una portaerei, un incrociatore e dieci
cacciatorpediniere), proveniente da Gibilterra al comando dell’ammiraglio James Somerville.
Le navi inglesi attuarono “l’operazione Grog” entrando, di sorpresa, senza incontrare alcuna
resistenza nel golfo di Genova seminando morte e distruzione. Dalle 8:15, così raccontano le
cronache del tempo, fino alle 9:45 i britannici scaricarono sulla Superba 273 proiettili di grosso e
782 di piccolo calibro. Circa 300 tonnellate di bombe provocarono 144 morti, 272 feriti e 2500
senzatetto, oltre 250 gli edifici distrutti.
L’attacco era legato al fatto che il servizio segreto britannico era venuto a conoscenza che
il 12 febbraio ci sarebbe stato a Bordighera un incontro fra Benito Mussolini e Francisco
Franco, in cui il Duce avrebbe tentato di convincere Franco a entrare in guerra a fianco
dell'Asse.
Se la Spagna fosse entrata in guerra, Gibilterra sarebbe caduta e tutto il Mediterraneo
sarebbe stato sotto il dominio dell'Asse.
Per impedire a tutti i costi che il governo spagnolo facesse un tale passo occorreva
dimostrare la debolezza dell'Italia, incapace persino di proteggere le proprie coste.
Quindi, su ordine diretto dello stesso Churchill, nel pomeriggio del 6 febbraio da Gibilterra
fu fatta salpare Forza H verso le coste liguri.
Il bombardamento di Genova, progettato come operazione militare, divenne perciò una
questione politica e per questo motivo doveva avvenire prima del 12 febbraio.
Inoltre, voci raccolte dal servizio segreto inglese prospettavano un'ipotesi (rivelatasi poi
falsa) di uno sbarco italiano nelle isole Baleari, che avrebbe comunque messo Gibilterra
alla portata dei bombardieri a medio raggio italiani.
La portaerei Ark Royal fotografata dalla HMS Malaya mentre si dirige verso Genova l'8 febbraio 1941.
Nel primo mattino del 9 febbraio sui cieli della città vennero avvistati alcuni aerei ricognitori; fino
a quel momento Genova aveva subito tre incursioni aeree e una navale ed era stata posta in stato
di allerta quarantasei volte e una ventina di volte in stato di preallarme. Quindi la presenza di aerei
britannici atti ad azioni di ricognizione non era una novità per la popolazione, ma questa volta gli
aerei non avrebbero scattato fotografie, bensì indirizzato il tiro delle artiglierie navali.
Alle 07:35 Genova venne posta in allarme, mentre tre aerei della Ark Royal si portavano sulla città
per guidare il tiro dei grossi calibri.
Nel primo mattino del 9 febbraio sui cieli della città vennero avvistati alcuni aerei ricognitori; fino
a quel momento Genova aveva subito tre incursioni aeree e una navale ed era stata posta in stato
di allerta quarantasei volte e una ventina di volte in stato di preallarme. Quindi la presenza di aerei
britannici atti ad azioni di ricognizione non era una novità per la popolazione, ma questa volta gli
aerei non avrebbero scattato fotografie, bensì indirizzato il tiro delle artiglierie navali.
Alle 07:35 Genova venne posta in allarme, mentre tre aerei della Ark Royal si portavano sulla città
per guidare il tiro dei grossi calibri.
Alle ore 08:14 del 9 febbraio 1941 l'ammiraglio Somerville diede l'ordine di aprire il fuoco.
Le navi britanniche del 1o gruppo della Forza H aprirono il fuoco da circa 19 km di distanza dalla
città di Genova, .
Da terra, risposero al fuoco senza alcun risultato di rilievo a causa della nebbia, L'attacco terminò
dopo appena mezz'ora, e la risposta delle difese costiere fu inefficace, con la portata dei loro
calibri costieri insufficiente contro la potente gittata dei calibri delle navi britanniche.
Nessun commento:
Posta un commento