TEMA: S
I danni delle bombe inglesi
Edificio del quartiere di Piazza Colombo sventrato dal bombardamento navale britannico.
Gli obiettivi iniziali del bombardamento furono i cantieri Ansaldo e le fabbriche che si trovavano
sui due lati del torrente Polcevera, ma numerosi incendi e relativo fumo costrinsero gli inglesi a
spostare il tiro sul bacino commerciale; altri colpi raggiunsero poi la centrale elettrica e i bacini di
carenaggio ed infine fu colpita la nave cisterna Sant'Andrea che stava entrando in porto.
Furono colpiti anche moltissimi edifici civili e storici come la cattedrale di San Lorenzo - nella
quale un proiettile da 381 mm, dopo aver perforato due muri maestri, andò ad adagiarsi inesploso
sul pavimento - la chiesa della Maddalena, l'Accademia ligustica, l'ospedale Duchessa di
Galliera - dove trovarono la morte 17 ricoverate - alcuni palazzi all'inizio di via XX Settembre e
l'Archivio di Stato.
Lapide al interno dell’Ospedale Duchessa Galliera di Genova
Una delle zone maggiormente colpite fu quella di piazza Colombo che poco dopo mutò il suo
nome in "piazza 9 febbraio" per poi riprendere a guerra finita la vecchia denominazione.
Molti proiettili inglesi caddero in acqua (circa il 50%), dei 55 piroscafi che erano nel porto ne
furono danneggiati da schegge 29, mentre ricevettero colpi diretti il piroscafo Salpi (due di cui
uno da 381 mm) e il piroscafo Garibaldi, che si trovava in bacino di carenaggio che invece riportò
tre squarci nella parte prodiera della carena per effetto di un colpo esploso all'interno del bacino; il
danno maggiore lo ebbe la nave scuola Garaventa che affondò; mentre le due navi militari in quel
momento in porto per riparazioni, la Caio Duilio e il cacciatorpediniere Bersagliere, non furono
colpite. Danni non gravi li subirono gli impianti industriali, ma riportarono danni maggiori i
fabbricati civili,
I danni materiali e sociali furono enormi; il comune dovette provvedere ad alloggiare presso
alberghi e pensioni circa 2.500 senzatetto, erogando vitto ed alloggio per 2.781.218 lire, aiuti in
denaro per 955.289 lire, vestiti, scarpe, indumenti vari per 692.044 lire, articoli da cucina e
masserizie per 315.374 lire, affitti per 77.765; mentre dalla "Cassetta del Podestà" vennero
raccolte 1.472.649 lire a cui si aggiunse un milione di lire di contributo disposto da Mussolini.
Decine di abitazioni del centro storico furono vittima di crolli anche posteriori al bombardamento.
La principessa Maria Josè in divisa da crocerossina in visita ai quartieri di Genova colpiti da bombardamenti navali del febbraio 1941.
Sebbene i risultati militari furono scarsi, il bombardamento influì in maniera rilevante sul morale
della popolazione genovese, ma non solo. Fu dal punto di vista politico che l'operazione Grog
ebbe il maggior successo ottenendo quello che probabilmente era il suo scopo principale: fare
pressione al generalissimo Francisco Franco, che si sarebbe dovuto incontrare con Mussolini a
Bordighera tre giorni dopo, sulla inopportuna scelta di mettersi contro la Gran Bretagna.
In seguito al rifiuto del dittatore spagnolo di schierarsi a fianco dell'Asse, dovette essere sospesa
la progettata operazione Felix con la quale i tedeschi volevano occupare Gibilterra.
Sette giorni dopo nella chiesa di San Siro venne officiata una messa in suffragio delle vittime,
dove erano presenti tutte le maggiori autorità cittadine ed un'enorme folla che impegnò non poco i
responsabili dell'ordine pubblico. Il 18 febbraio con un treno speciale proveniente da Firenze
arrivò a Genova la Principessa Maria Josè in divisa da crocerossina.
Dopo una breve sosta a Palazzo Reale si recò a visitare i feriti presso gli ospedali cittadini e le
zone maggiormente colpite, ma si racconta che nel corso della sua visita la principessa di
Piemonte trovò soprattutto visi chiusi e ostili tra gli ospedali e nelle strade, segno che la
popolazione genovese iniziava a provare risentimento verso la guerra nonostante le ondate
propagandistiche di giornali e radio che si riversò sulla città nei giorni a seguire.
A ricordo di quel 9 febbraio che vide la "Dominante" alla completa mercé della marina britannica,
il proiettile da 381 mm rimasto inesploso nella cattedrale di San Lorenzo venne collocato nella
navata destra, vicino all'ingresso, con la seguente iscrizione:
«Questa bomba
lanciata dalla flotta inglese
pur sfondando le pareti
di questa insigne cattedrale,
qui cadeva inesplosa
il 9 febbraio 1941.
A riconoscenza perenne
Genova - città di Maria -
volle incisa in pietra
la memoria di tanta grazia.»
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