domenica 6 settembre 2020
B -- ELBA: idea di viaggio
TEMA:S
B & B Birre e batterie
Alla fine di Maggio del 1944 l’avanzata degli Alleati lungo la Penisola era bloccata a Cassino,
mentre sul Tirreno gli Anglo-Americani avevano conquistato la Sardegna e la Corsica.
I Comandi affidarono alle truppe francesi del Generale De Tassigny l’incarico di occupare l’Elba
con un’operazione anfibia. Il Contingente francese comprendeva truppe provenienti dalle colonie
del Nord Africa, Marocco e Algeria, e dal Senegal.
Anche all’Elba, queste truppe si macchiarono di orrendi crimini, come in altre parti d’Italia.
I fatti furono ben stigmatizzati nel film di de Sica “La ciociara” del 1960 con Sofia Loren,
ma questa resta comunque un’altra storia.
Tornando all’isola toscana, essa era presidiata da una guarnigione della Wermacht comandata
dal Generale Gall; queste truppe disponevano di batterie anti-aeree e anti-navali in vari punti della
costa. Uno di questi era Capo S. Enfola, nella costa nord ovest presso Portoferraio.
In questo sito i bunker erano armati di cannoni da 152 mm e pezzi anti-aerei da 88 e 65.
Questa postazione dominava la rotta tra la Corsica e la Toscana ed era presidiata da circa 200
uomini.
La notte del 17 giugno, 12 gommoni con 80 militari francesi a bordo partirono da Procchio e
si avvicinarono silenziosamente alla scogliera di Capo Enfola, usando le pagaie e non i motori per
non fare rumore. Al buio iniziarono poi a scalare la scogliera in mezzo alla macchia mediterranea
a picco sul mare. Dopo 2 ore di lenta risalita una pietra caduta allertò i tedeschi, che disponevano
di un sistema di fotocellule per illuminare tutto a giorno. Iniziò così un cruento combattimento
all’arma bianca che si concluse con la distruzione dei bunker con l’esplosivo al plastico.
Il commando contò alla fine della missione solo 14 sopravvissuti, mentre i tedeschi ripiegarono
sulla costa toscana il 20 giugno, rinforzando la linea gotica.
I resti della struttura sono ancora oggi visitabili dopo una escursione a piedi partendo dal mare di
Capo d’Enfola.
Pochi sanno che da questo episodio di guerra fu tratta l’ispirazione per il film del 1961
“I cannoni di Navarone” un tipico drammone hollywoodiano.
Qui di fatto la trama era inventata, e metteva insieme commandos inglesi e partigiani greci.
Il cast era comunque notevole, e comprendeva tra gli altri attori
del calibro di:
Gregory Peck, Anthony Quinn, Irena Papas e David Niven,
diretti dal Regista J. Lee Thompson.
Al botteghino il film si rivelò un discreto successo commerciale.
Di sicuro conforto per i difensori tedeschi sarebbe stata una buona Lager a bassa fermentazione
simile a quelle della Madrepatria, ma la prima Birreria nacque nell’Isola solo nel 2007 a
Rio Marina. All’epoca l’impianto produceva solo 2000 bottiglie e 250 fusti; oggi la produzione ha
raggiunto quota 20.000 bottiglie e 1000 fusti, mentre a sede del birrificio si è spostata a
Portoferraio. Della birra Elba si producono circa 9 etichette più 4 speciali a disponibilità limitata.
Nel 2015 è stata proposta “La Marina” una Lager non pastorizzata
e con rifermentazione in bottiglia e gradazione 5%, secondo me è un ideale alternativa ai vini
bianchi, nei piatti di pesce che caratterizzano la cucina elbana.
La curiosa etichetta con la bandierina svolazzante è stata pensata proprio per ricordare il vento
dell’isola dell’Arcipelago toscano.
Della birra vengono prodotte 2 versioni, la chiara e la rossa, quest’ultima è leggermente più
alcolica.
Prezzo del tutto in linea con prodotti artigianali simili.
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