giovedì 20 febbraio 2020

VARIAZIONE CLIMA - Testo divulgativo 4

TEMA: H

Questo Ciclo, che rappresenta il normale equilibrio del CARBONIO, è stato cambiato con lo sviluppo e la diffusione di milioni di motoria scoppio, auto, aerei, turbine industriali ecc...Insomma l’utilizzo massiccio di energia da fonti fossili, la ampia riduzione delle foreste e il veloce incremento del numero di abitanti della Terra.Pensate alle biciclette in Cina, trasformatele tutte in motorini e capirete le dimensioni.E’ quindi una enorme trasformazione in atto, accelerata negli ultimi due secoli.La via delle Centrali Atomiche, a suo tempo intrapresa, si è rivelata molto costosa, con rischi e con difficile gestione delle scorie radioattive finali, praticamente indistruttibili.

Sembra qualcosa di impossibile da modificare, ma davvero servirebbe?In fondo 2 o 3 gradi di temperatura in più o in meno, cosa cambieranno?

Di certo è una sfida colossale e complessa, di cui persino Papa Francesco ha parlato,raccomandando azioni concrete per il futuro.Pochi gradi infatti cambiano l’acqua da ghiaccio a liquido e, se lo immaginiamo su scala planetaria, il risultato inquieta: un po’ più caldo riduce l’innevamento, la grandezza di un ghiacciaio, l’estensione di una calotta polare.L’acqua liquida aumenta ma diventa salata, con più evaporazione da un mare che cresce lentamente di livello.Dalle foto satellitari, ormai si vede il cambiamento del colore stesso della Terra.Più è bianca (ghiaccio, neve) più la luce solare si riflette, più è scura (roccia) meno la luce si riflette e riscalda.In pratica è un enorme circolo vizioso che innescato è difficile interrompere, ma si può solo rallentare e contenere entro limiti accettabili: cioè valori sopportabili per la nostra vita, per le coltivazioni, per gli animali. In definitiva per uno sviluppo umano sostenibile per le generazioni future.

Ma c’è chi nega tutto

SI è vero, esiste una minoranza di Scienziati, chiamati Negazionisti, che sono molto scettici su queste considerazioni e prospettive.In 500 hanno firmato e presentato al ONU un famoso Documento, contrario a queste conclusioni. La lettera è stata analizzata e smentita da molte prove. Ad oggi il gruppo dei Negazionisti si è ridotto e, purtroppo, molti di questi sono risultati legati agli immensi interessi di grandi gruppi industriali che, guarda caso, estraggono petrolio e carbone.  (vedi post 17/12/2019)

Sembra però che si facciano solo parole...

In parte SI: ci sono grandi Meeting sul Clima che si susseguono con tante discussioni e accordi per ora modesti.Anche se un fortissimo piano di investimenti di riconversione energetica è stato deciso dal Parlamento Europeo proprio in questi giorni: lo “European Green Deal”Prevede, e fa riflettere, miliardi di investimenti.Di fatto alcuni Stati trainano verso un intervento, (buona parte dell’Europa e dei Paesi nordici), altri frenano per interessi di parte: utilizzano, producono ed esportano il carbone (Polonia, Australia) oppure petrolio e gas metano.Cartelli industriali potenti influenzano quindi ogni decisione: un esempio su tutti è il ritiro degli USA dagli accordi di Parigi del 2015, li stessi che erano stati sottoscritti dal precedente Presidente.Poi ci sono i Paesi in via di sviluppo, che naturalmente aspirano a modernizzarsi senza rinunciare a queste fonti.Quindi un quadro generale molto complesso e, secondo la stragrande maggioranza degli Studiosi indipendenti, non moltissimo tempo a disposizione.

Nessun commento:

Posta un commento